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Quando parliamo di detrazioni fiscali in ambito ristrutturazione parliamo dell’art. 16-bis del Dpr 917/86 e consiste in una detrazione dall’Irpef del 36% delle spese sostenute, fino a un ammontare complessivo delle stesse non superiore a 48.000 € per unità immobiliare.
Tuttavia, oltre alla detrazione IRPEF, è presente anche il cosiddetto Bonus Casa o Bonus Ristrutturazioni, grazie alla legge di bilancio, dal 26 giugno 2012 è possibile usufruire di una detrazione più elevata 50% e il limite massimo di spesa è di 96.000 euro.
La detrazione deve essere ripartita in 10 quote annuali di pari importo.
Inoltre è possibile anche usufruire anche del cosiddetto Ecobonus del 50% o 65% per l’efficienza energetica.
Anche in questo caso l’agevolazione è da suddividere in 10 rate annuali, e sono compresi anche per gli immobili degli Istituti autonomi per le case popolari.
Qui sotto puoi trovare un video dell’Agenzia delle Entrate che spiega tutto nel dettaglio.
Bonus casa ed Ecobonus, sono quindi ulteriori incentivi fiscali per la ristrutturazione/miglioramento della prestazione energetica della propria abitazione che vengono rinnovati di anno in anno con legge di bilancio.
Ora andremo a vedere chi è il destinatario di questo tipo di agevolazioni, cosa comprendono e le novità per gli anni 2019 e 2020.
I contribuenti che ristrutturano le abitazioni, o parti comuni di edifici residenziali, situati nel territorio dello Stato Italiano possono detrarre dall’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) una parte delle spese sostenute per i lavori.
La detrazione può essere richiesta per le spese sostenute nell’anno, secondo il criterio di cassa, e va suddivisa fra tutti i soggetti che hanno partecipato alla spesa e che hanno diritto.
Sottolineiamo che, dal 2019, qual’ora la ristrutturazione comprendesse interventi di risparmio energetico, deve essere fatta comunicazione tramite l’ENEA, ossia l’agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, tramite il link che trovi qui sotto:
https://bonuscasa2019.enea.it/index.asp
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L’agevolazione è rivolta a tutti i contribuenti soggetti ad imposta sul reddito IRPEF, residenti o meno nel territorio dello Stato, che sostengono le spese di ristrutturazione.
Tra gli altri riguarda:
Con il bonus ristrutturazione potrai portare in detrazione fiscale il 50% delle spese sostenute per lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria e l’importo massimo detraibile è pari a 96.000 euro.
Tale importo verrà restituito, nell’arco di 10 anni, tramite le dichiarazione dei redditi.
C’è inoltre la possibilità, per i contribuenti, con l’accordo dell’azienda fornitrice dei servizi, di richiedere uno sconto immediato in fattura, della detrazione fiscale spettante. A questo proposito sono nate delle società ESCo Energy Service Company in grado di fornire supporto finanziario per questo genere di interventi.
La legge di bilancio per il 2020 ha confermato le proroghe per la detrazione al riguardo degli interventi di ristrutturazione edilizia al 50%, utilizzabile fino al 31 Dicembre 2020 e divisibili in 10 quote annuali.
Anche il bonus al 50% o 65% per l’efficienza energetica è stato prorogato al 31 dicembre 2020. Anche in questo caso l’agevolazione è da ripartire in 10 rate annuali, e sono compresi anche per gli immobili degli Istituti autonomi per le case popolari.
Anche il bonus fiscale per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici di classe energetica elevata finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione è stato anch’esso prorogato per tutto il 2020.
Se vuoi leggere tutti i dettagli sugli incentivi fiscali per il 2020, clicca sul link qui sotto:
Le spese di ristrutturazione detraibili sono quelle indicate alle lettere a,b,c,d dell’articolo 3 del DPR 380/2001.
Si tratta di lavori di manutenzione straordinaria e ordinaria, opere di restauro e risanamento conservativo, e ristrutturazione edilizia, effettuate su immobili residenziali. Le agevolazioni sono estete anche alle pertinenze di tali abitazioni.
Tuttavia, ogni anno, con la legge di bilancio, vengono compresi/esclusi alcuni interventi.
Leggi le novità sulle detrazioni per ristrutturazione del 2020.
La definizione esatta, in base al DPR 380/01, è:
“Interventi rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente.”
Le detrazioni d’imposta consentono al contribuente di ridurre l’imposta annuale lorda dovuta allo Stato nella dichiarazione dei redditi.
Va presentata allo sportello unico dell’edilizia e i documenti da consegnare sono:
Il Documento Unico di Regolarità Contributiva DURC, dopo l’entrata in vigore del D.L. 69/2013, dovrebbe essere fornito dalle amministrazioni comunali. Nella pratica è ancora in uso l’abitudine, da parte degli enti, di richiederlo al committente.
Chi acquista un immobile da un’impresa non può beneficiare delle detrazioni fiscali previste, né per quanto riguarda gli interventi di ristrutturazione edilizia né per quelli relativi alla riqualificazione energetica se l’impresa non ha i requisiti per usufruirne.
La risposta, purtroppo è si! In una circolare dell’agenzia delle entrate, si parla di “disponibilità diretta e materiale” del bene oggetto della ristrutturazione. Se questo bene viene messo in affitto, anche per brevi periodi di tempo, perderemo anche benefici fiscali derivanti. A renderlo noto è l’agenzia delle entrate, con risposta all’appello numero 282, in un caso in cui il contribuente chiedeva di continuare a beneficiare delle agevolazioni fiscali, dell’immobile ricevuto in eredità, pur avendolo messo in affitto.
Se hai altre domande relative alle detrazioni fiscali per ristrutturazione, invia una mail a info@eco-innovazione.it o chiama il Numero Verde 800 85 84 81
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