PNRR 2025: Nuovi Fondi, Cantieri avviati e opportunità per l’edilizia
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L’efficientamento energetico è un insieme di operazioni che possono essere utilizzate per ottimizzare l’utilizzo dell’energia.
Le misure di efficienza volte a conciliare il rapporto tra domanda di energia ed emissioni inquinanti beneficiano di incentivi fiscali. Diamo un’occhiata a cosa serve, quali sono i vantaggi e come può aiutarci a risparmiare sulle bollette.
Prima di capire di cosa si tratta, è necessario distinguere tra efficienza energetica e risparmio energetico. Spesso le due definizioni sono erroneamente sovrapposte.
Il risparmio energetico comprende interventi volti a ridurre i consumi energetici necessari allo svolgimento delle diverse attività, ma non necessariamente ad aumentare l’efficienza energetica. In questo caso, l’obiettivo vero e proprio è proprio quello di ridurre i consumi. Pertanto, le misure di risparmio energetico aiutano a ridurre i livelli di consumo, eliminare gli sprechi e migliorare l’uso delle fonti di approvvigionamento.
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Il significato di questi nomi è semplice: ottenere di più consumando di meno.
Pertanto, l’efficienza energetica non è altro che la capacità di un sistema di utilizzare meno energia rispetto ad altri sistemi per garantire risultati migliori. Ciò si ottiene aumentando l’efficienza, risparmiando energia e riducendo i costi operativi. In particolare, l’efficienza corrisponde alle tecnologie adottate nel mercato ea comportamenti consapevoli e responsabili nell’uso dell’energia. Migliorare l’efficienza energetica significa quindi utilizzare l’energia in modo razionale, riducendo ed eliminando gli sprechi causati dalla gestione e dal funzionamento di impianti semplici o complessi.
Come abbiamo visto, l’efficienza energetica e il risparmio energetico hanno lo stesso scopo, ma prendono strade diverse. L’obiettivo dell’efficienza non è di fatto consumare meno energia, ma utilizzarla meglio. Migliori consumi significa anche risparmiare energia, abbassare i costi e rispettare l’ambiente grazie a minori emissioni inquinanti.
L’ingegneria dell’efficienza energetica comprende:
Tutte queste attività possono migliorare l’efficienza energetica, il rapporto tra input e output di energia, espresso in termini di produzione o consumo. Pertanto, la migliore efficienza energetica si ottiene attraverso interventi che non influiscano sulle prestazioni riducendo i consumi energetici.
La certificazione energetica, meglio nota come “Certificato di prestazione energetica” (APE), è un documento che certifica la classe energetica, le prestazioni e il consumo energetico annuo di un edificio. Questo certificato, oltre ad individuare un range da A4 a G, permette di individuare eventuali miglioramenti volti all’ottimizzazione delle prestazioni energetiche di un edificio o di un’abitazione attraverso il Progetto Efficienza Energetica. Un programma di efficienza energetica è uno strumento che prevede interventi per ottimizzare i consumi e ridurre gli sprechi in bolletta.
Il costo di un APE varia e dipende da vari fattori come le dimensioni dell’immobile, il tipo e il numero di impianti installati. Il prezzo del certificato non è fisso e quindi dipende dalle caratteristiche dell’unità immobiliare, in termini di metratura e tipologia di fabbricato: il costo APE di un negozio o di una villa sarà sicuramente superiore ad un normale appartamento.
La Certificazione Energetica è uno strumento lanciato dal Dipartimento dello Sviluppo Economico per monitorare lo stato dell’efficienza energetica nel Paese. Il decreto vieta di fatto a Regioni e Province di stabilire procedure di controllo per analizzare annualmente non meno del 2 per cento degli attestati di certificazione energetica della regione. L’Italia, infatti, come tutti gli Stati membri dell’UE, punta a ridurre le emissioni dell’80-85% rispetto ai livelli del 1990, e ciò si ottiene supportando le ristrutturazioni e l’efficienza energetica negli edifici pubblici e privati.
In quest’ottica, tutti i nuovi edifici (compresi quelli esistenti che devono subire importanti ristrutturazioni) dovranno soddisfare standard di efficienza energetica più severi: saranno edifici a energia prossima allo zero (NZEB), ovvero edifici ad altissima efficienza energetica, a bassissima o quasi zero domanda di energia. Questo grazie a ristrutturazioni mirate e alla sempre più diffusa adozione di energie rinnovabili. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha un piano per aumentare gli edifici a energia quasi zero (Panzeb).
L’attestato di prestazione energetica è obbligatorio nei seguenti casi:
Non sono invece obbligatori gli attestati di certificazione energetica per gli edifici religiosi, industriali, agricoli e artigianali che non prevedono impianti di riscaldamento o condizionamento, edifici segregati con superficie inferiore a 50 mq.
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